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Ausili

Valutazione e prescrizione

Il procedimento per l’erogazione di protesi, ausili e ortesi a carico del Servizio Sanitario Nazionale deve seguire obbligatoriamente quattro fasi: la prescrizione, l’autorizzazione, la fornitura e il collaudo previste dal decreto del Ministro della Sanità (DPCM 12 gennaio 2017). In ogni passaggio sono coinvolti in modo diverso l’utente, il prescrittore e il fornitore.

La fase della prescrizione dell’ausilio, della protesi o dell’ortesi è un momento estremamente delicato, che troppo spesso viene considerato un mero atto burocratico.

La prescrizione viene redatta da un medico specialista del Servizio Sanitario Nazionale, dipendente o convenzionato. Il medico deve essere competente per la tipologia di menomazione o disabilità per cui si prescrive il prodotto.

La prescrizione costituisce parte integrante di un programma di prevenzione, cura e riabilitazione delle lesioni, o delle patologie che determinano la menomazione e la disabilità .

La prima prescrizione deve essere frutto di valutazione clinica attenta. E’ necessario specificare l’indicazione dell’ausilio prescritto, completa del codice ISO identificativo e devono inoltre essere precisati gli eventuali adattamenti necessari per la personalizzazione del dispositivo. La prescrizione è accompagnata da un programma riabilitativo di utilizzo del dispositivo prescritto.

Il paziente, o chi lo assiste, deve essere informato circa le caratteristiche funzionali e terapeutiche e sulle modalità di utilizzo del dispositivo stesso.

Il piano riabilitativo assistenziale individuale (come riportato nella DGR 717 del 22/06/23 alla quale dovremmo fare riferimento in futuro) non è solo un requisito per la concessione di un ausilio a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma è essenziale per rendere efficace tale fornitura e, più in generale, l’intervento riabilitativo. In questo programma deve essere descritto il significato terapeutico e riabilitativo e cioè con quali premesse e con quali finalità si intende utilizzare un determinato dispositivo indicandone le modalità e i limiti di utilizzo e la prevedibile durata di impiego come pure le possibili controindicazioni. Il piano deve essere necessariamente verificato nel tempo.